autobiografia (2° parte)

Mio padre e mia madre
Mio padre era nato nel 1941 da mia nonna Pina e mio nonno Salvatore. Poi mio nonno è partito per la guerra e non è più tornato a casa. Mia nonna Pina ha allevato da sola mio padre che si chiamava Renato Bartolomeo. Non riuscendo a tenerlo con se perché doveva tornare al lavoro mia nonna lo mise in collegio. Ci rimase dagli 8 anni ai18 anni.

Uscito dal collegio mio papà si arruolò nella Legione straniera francese e ci rimase un po’. Poi lasciò la legione. Conobbe mia mamma che si chiama Giovanna: è nata nel 1946 da mio nonno Carmelo e mia nonna Gina. La sua infanzia è stata molto dura perché vissuta in collegio. Qui studiava e lavorava, e se non ubbidiva la castigavano. Con mio padre si fidanzarono e lei dopo un po’ nel 1965 rimase incinta del mio primo fratello Gianni che è nato in Belgio ad Anversa; pesava 3,300 kg. Mia mamma è rimasta in Belgio per un po’. Mio papà invece è andato in Kuwait e ha lavorato lì. Mia mamma un giorno lo ha chiamato e lui ha preso l’aereo ed è tornato in Belgio. Mia mamma disse a mio padre che mio fratello Gianni non era stato bene. In Belgio ai bambini davano i frullati di frutta e si vede che a mio fratello non ha fatto bene. Nel  1971 nasceva il mio secondo fratello; si chiama Luca, pesava 4 chili. Passano gli anni e nel 1975 nascevo io Cinzia! Pesavo solo 1 chilo e due etti!!!

I miei fratelli 
Ho due bei fratelli: Gianni che è il maggiore e Luca che è il mezzano.

Da sinistra: Gianni, Cinzia e Luca

Voglio molto bene a tutti e due, li stimo molto anche se non ci vediamo da un po’ di tempo perché devono lavorare. Luca lavora in America sulle navi da crociera della Carnival Cruiser; fa il frigorista e ripara i condizionatori dell’aria. Quando lo chiamano lui va ad aggiustare i frigoriferi della nave, anche quelli dove si mettono i morti. Adesso è diventato ufficiale. Mio fratello maggiore si chiama Gianni. Mi dà ragione quando ce l’ho, ma tante volte mi sgrida, se necessario; però ci vogliamo bene. Gianni adesso lavora come preparatore atletico della squadra calcistica giovanile del Savona. 

Luca con nonna Pina e sullo sfondo Gianni

I miei amici
Ho un amico che si chiama Giuseppe, ha 37 anni. L’ho incontrato la prima volta al progetto Sole. Siamo subito diventati amici, ma finito il progetto Sole ci siamo persi di vista per un po’ di tempo. Poi nel 2002 mi ha contattata a casa Luciana Repetto per partecipare al progetto Hanna. Ho conosciuto Pietro Moretti e lì mi sono trovata bene e ho rivisto Giuseppe: non ci siamo più lasciati.
Nel 2005 è arrivato Ettore, aveva 14 anni, era timido. Proveniva da Mele. Siamo subito diventati amici: adesso lo siamo molto di più. Gli abbiamo dato una mano ad integrarsi nel nostro gruppo: io lo aiutavo a scrivere sul computer e ora la musica ed il calcio sul computer gli piacciono da impazzire. Calcio  e cartoni animati sono le cose che ci accomunano.
Al venerdì viene Agata, una professoressa di lettere in pensione. Mi trovo bene con lei perché parliamo un po’ di tutto: studio la Grecia, gli etruschi e adesso sto studiando Cleopatra, la regina d’Egitto. Faccio anche merenda con i biscotti senza zucchero che a me piacciono molto.

Quando ci siamo trasferiti a Lerma non conoscevo nessuno. Passano i giorni e incontro un bambino, figlio dei vicini: dico il mio nome, “Mi chiamo Cinzia” e lui mi ha detto che si chiama Omar. Aveva otto anni e io diciotto anni: ho iniziato ad  andare a casa sua, ho conosciuto sua mamma che si chiama Daniela e suo padre che si chiama Ezio. Daniela è la mia migliore amica, il mio primo amico però è stato Omar il figlio di Daniela. Giocavamo insieme ad altri bambini: Elena, Simone e Davide. C’era anche Jacopo che poi si è ammalato di tumore al cervello. Nel 1995 è venuto a mancare all’età di 8 anni: era un bravo bambino; di tanto intanto quando vado con mia mamma al cimitero a trovare il mio papà vado a trovare anche Jacopo nel posto in cui è sepolto da anni.
Adesso Omar è grande, convive a Campo Ligure con Martina; hanno un bimbo che si chiama Leonardo che ha ormai 1 anno. Siccome Martina è del Genoa spero che il loro bimbo diventi tifoso genoano, e non interista come Omar.

I miei interessi: al primo posto i cani 
Adoro gli animali soprattutto i cani, di tutte le razze. Ne ho avuto tanti.
Ho avuto un pastore maremmano abruzzese, si chiamava York. Era bianco, bravo: mi saltava sempre addosso.
Ho avuto anche un pastore tedesco che si chiamava Rodolfo.

Era un cucciolo di 57 giorni: è venuto grande, bello e fiero. A 5 anni si è ammalato di encefalopatia. Abbiamo dovuto darlo via, mi è dispiaciuto tanto.
Shiba era una halasakan malamut, l’abbiamo presa ad Asti in un allevamento.

Era senza coda a seguito di un incidente. Aveva 4 mesi, era bella. Un giorno è scappata dal giardino, è andata in strada: è stata investita ed è morta di sera tra le braccia di mio padre. E’ stata sepolta alla Caraffa, in un prato.
Ho avuto anche una schnauzer gigante, si chiamava Giada. Sono andata a prenderla a Sestri Levante, aveva due mesi di vita. Crescendo è diventata grande e bella.
Prima che arrivasse lei, abbiamo preso Brandy. Era un incrocio tra uno spinone nano e un bretton.
Nel 2003 mi è arrivato un incrocio bassotto che avevo chiamato Pucci. Era un bel cagnolino di 1 mese. Quando è arrivato c’era ancora la Giada che aveva 10 anni. La cosa strana invece che lui ringhiava a lei: un soldo di cacio di un mese che ringhiava a un cane di 10 anni. Così ho deciso di tenerlo nel trasportino fino a che la Giada non si abituasse al nuovo arrivato in casa.
Nel 2016 Pucci è morto di vecchiaia: aveva 13 anni, io ho pianto tantissimo quando l’anno soppresso. Il veterinario allora mi ha fatto una proposta: se mi interessava una pincherina nana. Io e mia mamma abbiamo subito detto si: il mercoledì eravamo rimaste senza cane e il venerdì è arrivata alle 18:00 la principessa Sissi! Io stavo tornando da Vedrai quando è arrivata insieme ai suoi proprietari in jeep. Io e mia mamma eravamo contente, anche per il suo nome. Da subito le abbiamo voluto bene; adesso che ha sei anni, è un concentrato di allegria. Gioco tanto con lei a correrle dietro.  

I cartoni animati 
Guardo i cartoni animati. Mi piacciono molto specialmente i Pokémon che guardo sempre. Il mio personaggio preferito è Ash, l’allenatore di Pikachu. Cristina D’Avena è la mia cantante preferita. A casa ho un po’ di cd suoi. Li vado a vedere e sentire quando ne ho voglia. Vedo le sigle preferite come Memole, dolce Memole, Candy e One Piece. 
Un altro cantante che mi piace è Giorgio Vanni che canta Dragon Ball, Naruto, Holly è Benji  e altre sigle.

Nel 1994 sono andata a Eurodisney con i miei genitori
Eurodisney: la spada nella roccia

La televisione:  i miei personaggi preferiti 
Oltre ai cartoni mi piacciono anche i film d’azione come “Ultimo” con Raoul Bova che interpreta il capitano Ultimo. A me piace molto come attore è come uomo. Ha interpretato “Come un delfino”, una fiction sul mondo del nuoto. Si deve ritirare perché non può più fare gare di nuoto per problemi cardiaci e perciò si è messo ad allenare ragazzi con problemi sociali. Mi piacciono anche le telenovelas spagnole come ”Il segreto” e “Una vita”. Mi interessano programmi sui cani tipo ”Dalla parte degli animali” con Maria Vittoria Brambilla. Propongono di adottare un cane da portare a casa e volergli bene.
Guardo anche i programmi con Paolo Bonolis: da Bim Bum Bam a Ciao Darwin.
C’è Jerry Scotti: fa tante trasmissioni da Passa parola a The wall a Caduta libera, a Chi vuol essere milionario.
Poi c’è Barbara d’Urso che fa programmi di intrattenimento: Pomeriggio 5 e Domenica live dove parlano di cronaca e gossip.

Le mie giornate a Vedrai 
La mattina mi alzo con mia mamma che prepara la colazione: poi mi vado a lavare, mi vesto, guardo la televisione mentre mamma si prepara. Rifaccio il letto: aspetto che vengano le 8:00 e scendo in Ovada per venire a Vedrai. Lì lavoro al computer, vado a cercare i siti su internet; scarico la posta, la stampo, la pinzo e pinzo anche gli allegati. Faccio anche due pomeriggi fino alle 17:00.
A Vedrai svolgo anche altre attività come ad esempio rispondere al telefono, oppure  al citofono quando arriva qualcuno a trovarci. Facciamo la pausa alle ore 11 con biscotti o con bugie o panettoni che avanziamo durante le feste. Dopo rincominciamo a lavorare al computer. Al martedì pomeriggio prepariamo testi per il blog. Con Veronica stiamo imparando a navigare su Facebook senza correre pericoli. Solitamente al sabato durante Musicando io non partecipo. Però se ci sono feste come Carnevale o compleanni vengo anch’io.

Il momento del pranzo
Tutti i giorni, tranne il mercoledì, tra le 13.00 e le 14.00 si pranza. Io mi fermo soltanto il martedì ed il venerdì. Prima andiamo tutti a lavarci le mani ed aspettiamo che Pietro ci chiami per andare a mangiare tutti insieme in cucina. Solitamente mangiamo la pasta, oppure a volte la mamma di Giuseppe prepara delle pietanze che poi suo papà porta quà. Abbiamo assaggiato la pasta con i fagioli, oppure con il sugo di noci, con le lenticchie. Una volta ci ha preparato il timballo di pasta e mi è piaciuto proprio tanto.
Dopo mangiato sparecchiamo il tavolo: Ettore ed io ci laviamo i denti e poi giochiamo col tablet aspettando Pietro. A volte Ettore e Giuseppe giocano a palla in palestrina mentre io ascolto la musica. Mi piace pranzare qui perché è un momento in cui siamo in compagnia. 

Cosa vorrei fare a Vedrai 
All’inizio Vedrai era una novità e preferivo passare il mio tempo alle medie perché c’erano più cose da vedere, più movimento e più rumore.
Ho conosciuto Pietro nel 2002 e l’ho trovato subito simpatico e gentile. Per me quest’associazione è diventata più importante quando ci siamo trasferiti qui a Ovada nella nostra sede di strada Rebba e Pietro ha avuto più tempo per noi.
Sinceramente la cosa che vorrei di più è passare maggior tempo qui con i miei amici e imparare cose nuove. Però mi piace anche passare tempo con la mamma a pulire la casa o a giocare con Sissi. Mi piacerebbe fare più gite magari andare a vedere l’Acquario a Genova o il Palazzo Ducale, visitare Roma e i suoi monumenti.
Vorrei qualche volta organizzare una “pizzata” nei fine settimana per passare del tempo in più con i miei amici, anche fuori da Vedrai. 

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